Il Presidente della Regione Mario Oliverio e l’Assessore all’Ambiente Antonella Rizzo hanno partecipato oggi (8 marzo 2016), alla presentazione ai sindaci ed alla stampa dei risultati relativi al rilevamento della presenza di amianto sui manufatti presenti sul territorio regionale. “La Giunta regionale – ha detto il Presidente Oliverio – sta lavorando in maniera costante sui diversi fronti che riguardano la salute dei cittadini, in particolare per il progetto “Calabria Pulita”. Massima importanza, quindi, alla mappatura sull’amianto che l’Assessore Rizzo ed il Dipartimento “Ambiente” stanno portando avanti, in collaborazione con le Asp”. Significativo, infatti, l’impegno dipartimentale sul fronte della redazione del registro tumori, delle bonifiche di buona parte delle discariche e dei siti inquinati da rifiuti tossici, delle falde acquifere compromesse. Oliverio ha, quindi, ricordato come la battaglia contro le trivellazioni in mare ed il piano dei rifiuti diano il senso della grande attenzione che la Giunta regionale sta riservando alla tutela dell’Ambiente. Il Presidente Oliverio ha, poi, posto l’accento sulla questione della depurazione per la quale, nei prossimi mesi, saranno messi a disposizione dei comuni interessati le risorse per la manutenzione degli impianti di depurazione. I risultati presentati disegnano la mappatura di impianti industriali, edifici pubblici e privati e assi viari. E’stato, poi, ribadito, quanto sia ancora alto il prezzo che si paga in termini di vite umane, con circa quattromila morti all’anno su tutto il territorio nazionale per mali e patologie legati direttamente alla presenza di amianto. La tutela ambientale è, quindi, direttamente connessa con la tutela della salute dei cittadini. L’assessore Rizzo, entrando nel merito del progetto, ha sottolineato che “La Regione ha recuperato in poco tempo il notevole ritardo che si era accumulato negli anni passati ed oggi registra un risultato positivo. La possibilità, cioè, di porre rimedio alla situazione, avendo a disposizione dati certi con un livello di attendibilità molto elevato cosi come risulta dalla rilevazione iperspettrale sulle aree regionali più esposte. Dal lavoro fatto sono emersi casi di forte criticità come quelli riscontrati nel comune di Lamezia Terme, dove sono presenti circa 88 ettari di territorio inquinati da amianto , nel comune di Crotone con circa 57 ettari e nel comune di Reggio con oltre 30 ettari. Certamente si tratta di tre città che negli anni passati hanno tentato uno sviluppo di tipo industriale. Sono proprio questi risultati che devono farci riflettere sugli errori fatti in passato anche per quanto riguarda le prospettive di sviluppo e su quanto lavoro noi abbiamo ancora davanti per poter risanare i nostri territori”. Purtroppo i dati che sono emersi sono molto preoccupanti. Oltre il 10% dei tetti calabresi presentano materiali contenenti amianto. Entrando più nello specifico le aree oggetto d’indagine di rilevazione della presenza di amianto ammontano complessivamente a 453.550 ettari su base regionale. In questo quadro si è estesa l’ indagine che ha riguardato il 94% delle superfici coperte regionali. Sono rimaste escluse dalla rilevazione le aree a densità edilizia molto bassa, ossia le case sparse. Sono stati analizzati ben 1.044, 251 edifici su un totale di 1.205.951.Da questi dati si evince che almeno un tetto su dieci in Calabria presenta amianto. “A questo punto – ha detto ancora l’assessore Rizzo – diventa fondamentale il lavoro che ogni comune porterà avanti. La Card Drive che oggi consegniamo a tutti i sindaci servirà quindi per individuare, con precisione, tutte le aree, edificio per edificio, strade, vecchi insediamenti industriali dove insistono materiali contenenti amianto e dove non si è mai intervenuti nel corso di molti decenni”.
All’incontro erano presenti i sindaci di tutta la Regione che sono stati sollecitati dal Presidente Oliverio a coordinarsi, attraverso lo strumento delle card perché, almeno per quanto riguarda gli edifici pubblici di competenza regionale, si possono attrarre risorse ministeriali per procedere alla rimozione.
fonte: sito istituzionale Regione Calabria-Dipartimento Ambiente